Archive for ottobre 2009
Ebbene si accaduto a Torre del Greco (NA).
A volte quando qualcuno grida lo fa in silenzio, infatti, Carlo d’Urzo, 15 anni, più volte negli scorsi girni aveva scritto sulla sua becheca del più noto social network, Facebook, frasi allusorie, e poi viene trovato impiccato con la cintura.
Frasi del tipo :“meno uno sto arrivando all’aldilà”, sconcertante, ma nessuno aveva capito il significato nascosto di questa frase. Nascosto? in effetti il significato è abbastanza esplicito, ma forse è stato proprio questa chiarezza a confondere gli altri, chi sarebbe stato così attento e malpensante da interpretare questa frase come un VERO conto alla rovescia alla data del suicidio?
Lascia anche poche righe scritte: "mamma, papà, amici: non è stata colpa vostra"; quasi a motivare il suo gesto.
Chiunque lo avrebbe potuto fermare, aiutare, fargli capire che nonostante tutto vale la pena di vivere questa vita, e invece niente. Allora cos’è che spinge a questi atti estemi? Sembrava tutto così normale, la scuola, gli amici, la squadra del cuore… Appunto sembrava…
Ora il profilo facebook verra inondato di messaggi di cordoglio, per ironia della sorte la stessa pagina che nessuno aveva notato ora diventerà una delle più visitate.
Tra i messaggi più significati c’è questo: ”potevamo salvarti, starti vicino, farti capire che la vita è una e che vale la pena viverla, ma non abbiamo compreso nulla“
Addio Carlo e come diceva Ligabue: ”Fai buon viaggio e riposa se puoi“.